A circa 20 km da Caserta la città di Caiazzo è sita a 200 metri sul livello del mare, adagiata su una collina, in lieve pendio verso sud, valico tra la media e bassa valle del Volturno ai piedi del Monte Grande, una delle punte della catena dei Monti Trebulani. Il verde della valle risalta su tutto.
Addentrarsi per la strada vicinale Monte Milo potrebbe essere un po’ difficoltoso, soprattutto a causa dell’asfalto dissestato, ma l’ardire vale la pena. Si giunge infine all’Agriturismo “Le Saudine”, (il nome deriverebbe dalle portatrici di orci d’acqua di epoca romana), dove è possibile rilassarsi ed essere coccolati da una persona, la proprietaria, che ama davvero cucinare.
Il menù è a prezzo fisso e si situa intorno ai 35 Euro. Siamo stati accolti da un antipasto a dir poco eccezionale, che avrebbe potuto bastare come pranzo, ma ci siamo spinti oltre: orecchiette al fiore di zucchina, con pistacchio. Un gusto particolare da provare, dedicato a chi ama i piatti un po’ fuori dall’ordinario gusto campano.
Per secondo la porchetta locale con patate. Il pane naturalmente era quello ben lievitato dal profumo intenso. E per finire il dolce della pasticceria locale.
Come vino è possibile pasteggiare la qualità locale “Pallagrello”, nome tradizionalmente attribuito a due vitigni (uno Pallagrello Nero a bacca nera, l’altro Pallagrello Bianco a bacca bianca) autoctoni della provincia di Caserta. Nel dialetto locale, pallarello significa infatti “rotondetto”, con riferimento agli acini del grappolo, che hanno forma piccola e tonda.
Un’esperienza senz’altro interessante.
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