Il Direttore de Il Gambero Rosso lancia un appello ai protagonisti della ristorazione 

 Forte e chiaro il messaggio che il direttore Marco Mensurati lancia attraverso l’editoriale che apre il numero di settembre riprendendo il filo dalla querelle scatenata dall’ultima recensione su Niko Romito al Bulgari di Roma. Le questioni su cui si interroga Mensurati partono dal vero ruolo della critica enogastronomica, un’arte che oggi ha perso il suo significato più autentico e che ha bisogno di essere recuperata perché soggetti autorevoli, a cominciare dal Gambero, continuino a essere punto di riferimento e guida verso un consumo di qualità. “Noi crediamo che la critica o è sincera e coraggiosa o, semplicemente, non è” scrive il direttore auspicando un cambio di rotta scendendo dal palco dell’autocompiacimento. La vexata quaestio che Mensurati affronta è la profonda crisi “del mestiere” di sala, aspetto che ha inciso anche sul drastico giudizio sul Bulgari di Roma. “La serata di Ruggeri e dei suoi commensali da Niko Romito non sarebbe stata così disastrosa se al Bulgari fosse stato in servizio uno staff professionale, all’altezza dei nomi e dei ‘pesi’ in questione, denuncia Mensurati che pone l’accento non solo sulla mancanza di personale, ma anche sull’assenza di formazione e di un sistema di regole che disciplini una professione usurante e troppo spesso ancora scarsamente valorizzata. Nasce da qui l’appello che Gambero Rosso lancia a tutti i protagonisti del settore, offrendo la propria piattaforma come consesso in cui dare forma ad una istanza comune da portare alla politica per trovare rapida soluzione alla drammatica crisi che il settore della ristorazione, simbolo del Made in Italy e vanto per il nostro paese all’estero, sta attraversando.

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